da Poetica, critica e storia letteraria (1963)

Non una nuova estetica, ma un nuovo modo di leggere. Untentativo di sintesi teorica di un personalissimo metodo criticoche, fondato sulla nozione di "poetica" intesa come momento incui i fermenti ideologici e culturali si risolvono in tensioneartistica, emerge da un retroterra ricco di confronti erisultati. "Dovremo tener conto, in tutta la nostra ricostruzione- scrive Binni - del vivo ricambio di poetica e poesia, dellaloro radicale collaborazione, in quanto la poetica non èsolo quella programmatica ed esplicita di dichiarazioni eriflessioni dell'artista, ma è la coscienza attiva dellasua personalità poetica, è sempre in atto nel farsidella sua poesia." Alla sua pubblicazione nel 1963, il saggiosvolge un ruolo importante nel dibattito sui metodi e i compitidella critica letteraria, un dibattito che coinvolge leeredità crociane e gramsciane in un momento di fertileconfronto con altre esperienze europee.

L'inizio della mia carriera di critico ha coinciso con il mioavvicinamento allo studio della poetica, quando studiai nel '34,con un maestro, il Momigliano, meno sensibile a tale tipo diricerca, ma ben aperto ad ogni ricerca viva ed autentica, gliultimi canti del Leopardi, individuando in essi una particolarepoetica, non idillica e facendo così una prima esperienzadella fecondità di quel punto di vista allargato poi, nelcontatto col Russo, nel ricordato libro del '36 sul decadentismoitaliano verso una decisa forma di ricostruzione della storialetteraria. Tale seconda esigenza ed esperienza venneaccordandosi con quella insita nel precedente lavoro e siconfigurò in una prospettiva fondamentale che sidiscostava, per una ricerca di continuità non sololirico-simbolica, dalle posizioni del Russo, mentre di frontealla posizione di Anceschi, che discussi in una recensione delsuo volume Autonomia ed eteronomia dell'arte, la miaprospettiva si individuava per una diversa volontà diintegrale ricostruzione e delle personalità artistiche edella storia letteraria: con ciò reagivo, pur accettandodal Croce la squalifica del determinismo e di nessi puramentecontenutistici o puramente stilistici, al monografismomonadistico di tipo crociano e all'isolamento di nuclei poeticisenza svolgimento interno e senza un complesso ed effettivodialogo con il tempo storico e con la tradizione nelle lorodimensioni artistiche e culturali.
Movimento, dialogo e assunzione di problemi e condizioniartistiche e storiche, che viene tanto più messo inevidenza nella poetica dei singoli e delle epoche artistiche: echè viene fatto valere concretamente nell'operazione diricostruzione storico-critica e in un giudizio sullarealtà poetica che parta appunto dalla comprensione dellecondizioni e degli orientamenti genetici di questa, delleparticolari forme con cui la tensione alla poesia si manifesta indeterminati momenti della storia umana e in determinatesituazioni personali.
Poi sempre meglio la poetica mi si è chiarita (fraripensamento ed esercizio operativo) non come elementointellettualistico introdotto dall'esterno a infrangere la forzadella poesia, non come una stampella per fantasie difettive, macome attiva coscienza che il poeta ha, e conquista, della suaforza poetica (essa stessa in continuo fieri) e del suo impiegocostruttivo nella prefigurazione e nell'attuazione delle operecui tende, come atto di coscienza attiva e operativa dell'agirepoetico, della sua peculiarità e delle sue generaliimplicazioni, come momento concreto di confluenza, nel poeta, frala presa di coscienza dei propri problemi vitali e della propriaesperienza totale, come disposizione a tradurli in direzioneartistica, come Kunstwollen precisato e individuato, comerigore dell'elaborazione inseparabile dalla mèta della suadestinazione.
Potrà a volte trattarsi di un'intenzione irrealizzata, nelsenso delle buone intenzioni di cui è lastricata la viedell'inferno e della cattiva poesia, ma il vero poeta ha sempreuna forte coscienza e volontà poetica, essa stessa tantopiù ricca e articolata e in sviluppo come la sua forzapoetica mai generica, ma concreta e legata a momenti e fasi delsuo sviluppo personale-storico.
E proprio la possibilità di sviluppo di poetica e dipoesia è dei veri e grandi poeti, laddove certe formepiù istintive di temperamento poetico, certe forme dipoesia primitiva (primitiva in ogni tempo a livello di angustia epovertà culturale, di succhi e di esperienza storica)rimangono al loro primo sboccio, non hanno possibilità dimaturazione, rimangono ad uno stadio elementare di poetica e dipoesia.
Né il vero poeta è mai assimilabile all'apprentisorcier che scatena forze non sue e da lui non dominabili eusufruibili per una costruzione sua. Ché il poeta nonè un medium né un fanciullo nél'"uccellino nel bosco", ma un uomo intero e storico, dotato diforza poetica e di coscienza e volontà operativa, munitodi una costruzione intellettuale, culturale, morale la cuiampiezza e profondità è riprova della forza dellasua energia di commutazione poetica.
E la nozione di poetica, mentre ovviamente presuppone unatensione poetica senza di cui la poetica non avrebbe modo dimanifestarsi neppure nelle sue forme più rozze evelleitarie, implica (sulla base di una visione della vita edella storia più coerente a un vivo rapportostoria-persone-opere che non a quello di una storia dello spiritorealizzata direttamente nelle opere) una nozione dell'arte viva evera nei suoi nessi con tutta la storia e con tutta la vitastoricamente e personalmente concretata, non trascendente estellare e "pura" di ogni "contaminazione", senza genesi e senzasviluppo.
Una nozione che rifiuta l'equivoco iperuranio immobile di unapoesia chiusa in se stessa, platonica, astorica rifiuta (siasubito chiaro) l'annegamento della poesia in una storia generalesociale, culturale, politica cui la presenza dell'arte siaun'aggiunta inessenziale o un ornamento puramente illustrativo odecorativo nel senso più corrente della parola. Népezzo di cielo caduto sulla terra, né puro rispecchiamentodella realtà già esistente e semplice "nuovaedizione di valori già correnti in altri campi diesperienza" per dirla con il Dewey.
Né fuori della storia, né dopo la storia, ma viva evalida dentro la storia di cui concretamente fa parte proprio inquanto, connessa radicalmente con veri problemi concreti estoricamente vivi, ha una sua coscienza autentica, una suaautentica spinta, verso una propria peculiare consistenza. Ed hasue tecniche, sue tradizioni, suoi problemi specifici di cui, peraltro, lo studio di poetica meglio mostra la continua osmosi conle dimensioni e le esperienze culturali, etiche, sociali,politiche: e con la meditazione estetica e l'esercizio critico,nei quali sarà sempre possibile - in una rappresentazionedi tendenze e di esigenze peculiari e generali - ritrovare unimplicito aspetto di poetica (ogni critico, ogni pensatoreestetico ha pure una sua implicita poetica) e il nesso conposizioni e problemi generali e particolari di ideologia, dicultura, di socialità, di politica entro il preciso ambitodi esperienza della personalità storica.
È in questa prospettiva che si apre anzitutto unapossibilità importante: quella di uno studiostorico-critico che parta da una profonda conoscenza ecomprensione dei documenti di poetica di un artista o diun'epoca, dal rilievo delle direzioni di poetica vive in unosvolgimento personale o nella tensione espressiva di un'epoca edi una corrente letteraria, e così avvii la ricostruzioneintera, la interpretazione e il giudizio dellepersonalità, delle epoche, delle opere, attraverso lacomprensione delle particolari direzioni in cui queste sono stateimpostate e promosse. Questo momento di comprensione èessenziale e chi lo sfugge o non lo attua convenientemente, nonpuò non ricadere nell'impressionismo, nel giudiziotendenzioso e antistorico, nella misurazione esterna, nelsemplice adeguamento dell'arte a documento senza valoreartistico. Perché il conveniente rilievo della poetica,come ripeto a sazietà, porta a cogliere insieme lastoricità, la connessione interna e storica fra poesia eproblemi letterari e non letterari, la tendenza della lorocommutazione in direzione artistica entro una situazioneparticolare e irripetibile.