me ne rallegro […] per la stima e l’affetto che ho di te (Binni, lettera XXV)
ti sono molto grato della tua affettuosa lettera, del voto e soprattutto della tua amicizia, che ricambio molto cordialmente (Dessí, lettera XXVI)
Solo in due casi si elevano frammenti letterari sul registro colloquiale: la prima volta, quando Dessí commenta la chiamata di Binni alla Facoltà di Lettere di Firenze:
In quell’idealistico oltretomba che è fatto della nostra memoria di vivi, forse il mite Momigliano avrà tirato un sospiro di sollievo e di soddisfazione (lettera XVII),
con tono elegiaco subito mitigato da una sfumatura ironica. La seconda nel congedo di Binni:
E noi ricorderemo, e dai ricordi trarremo forza per il presente e il futuro sempre più difficili,
che può essere assunto come ideale sigillo del carteggio. L’espressione sembra racchiudere infatti il significato più autentico di quell’amicizia, nella forza di un ricordo non generico, nostalgico, ma nutrito di precisi periodi importanti per la formazione culturale e umana di entrambi. Gli anni degli studi pisani con la connessa nascita dell’opposizione al fascismo e dei primi contatti clandestini; quelli della crisi interna del P.S.I. seguita con attiva partecipazione; quelli dell’oscuro intermezzo dei primi anni 70.
Ora li [I passeri] ho letti e posso assicurarti di averne avuto un’impressione profonda, superiore a quella prodotta dai tuoi precedenti romanzi e racconti (lettera XII)
Desidero anche ringraziarti per l’invio graditissimo del tuo dramma storico sardo: l’ho letto con molta partecipazione e l’ho trovato molto intenso (lettera XXIV).
È questa una delle differenze più evidenti del carteggio qui esaminato rispetto a quelli con Varese e Ragghianti. Basti citare, per il primo la lettera 119
Mi rallegro per te per la chiamata a Firenze. Me ne rallegro anche per mio conto, intimamente (Dessí, lettera XVII);
ho appreso con ritardo l’esito […] dello Strega: me ne rallegro con te vivamente anche come votante (per la stima e l’affetto che ho di te) (Binni, lettera XXV).
Nonostante un reciproco interesse esteso anche alla sfera privata, le lettere presentano scarsi riferimenti alle vicende personali. Nel caso di Binni si trovano solo sintetiche informazioni sulla nascita del primogenito (lettera V); tracce dell’
1 La ricerca è stata esemplarmente avviata da Marzia Stedile in Giuseppe Dessí–Claudio Varese,
Lettere 1931-1977, a cura di Marzia Stedile, Roma, Bulzoni, 2002 (da ora
Lettere); da me proseguita, in ben minori proporzioni, con
La corrispondenza Ragghianti-Dessí in
Una giornata per Giuseppe Dessí. Atti di seminario - Firenze, 11 novembre 2003, a cura di Anna Dolfi, Roma, Bulzoni, 2005, pp. 249-282 e in F. Nencioni,
Tempi, spazi e caratteri di un’amicizia letteraria. L’incontro Bassani-Dessí, in
Ritorno al «Giardino». Una giornata di studi per Giorgio Bassani, Firenze - 26 marzo 2003, a cura di Anna Dolfi e Gianni Venturi, Roma, Bulzoni, 2006, pp. 225-232. A questi studi va aggiunto un’altra voce importante: l’intervento di Chiara Andrei,
Un’amicizia tra le righe e Lettere a Renzo Lupo 1935-1972 in
Una giornata per Giuseppe Dessí cit., pp. 191-247. Ma dell’Andrei si veda anche
Le corrispondenze familiari nell’archivio Dessí, a cura di Chiara Andrei, Firenze, Firenze University Press, 2003.
2 Di militanza attiva per Binni e Ragghianti, di distaccata riflessione per Varese, di partecipazione talora diretta talaltra a livello speculativo in Dessí.
3 Ovvero Binni, Dessí, Ragghianti e Varese.
4 Si tratta di 8 lettere, 2 cartoline illustrate e 7 cartoline postali, dalla scrittura di difficile decifrazione.
5 Il carteggio è composto da 8 lettere e 2 biglietti, tracciati con una grafia chiara e quasi sempre sorvegliata.
6 Cfr. C. Andrei,
Un’amicizia tra le righe in
Una giornata per Giuseppe Dessí cit., p. 192.
7 G. Dessí,
Due vite interiori di Binni e Varese, in “Primato", 15 giugno 1932, III, 12, p. 231.
8 Cfr.
Lettere, pp. 173-174.
9 Cfr.
La corrispondenza Ragghianti-Dessí cit., pp. 265-270.
10 Dalla data (1955) si può ipotizzare che l’allusione di Binni si riferisca alla convivenza di Dessí con Luisa Babini, iniziata a Roma proprio in quell’anno.
11 Lettera aperta ai compagni socialisti, in www.fondowalterbinni.it/tracce.
12 W. Binni,
Vita interiore dell’Alfieri, Bologna, Cappelli, 1942 (ora in
Saggi alfieriani, Firenze, La Nuova Italia, 1969, pp. 207-340);
Metodo e poesia di Ludovio Ariosto, Messina-Firenze, D’Anna, 1947;
Carducci e altri saggi, Torino, Einaudi, 1960;
La protesta di Leopardi, Firenze, Sansoni, 1973.
13 G. Dessí,
I passeri, Pisa, Nistri-Lischi, 1955 (n. e. Milano, Mondadori,1965);
Isola dell’angelo, Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1957 (poi in
Lei era l’acqua, Milano, Mondadori, 1966);
Eleonora d’Arborea, Milano, Mondadori, 1964 (n. e. Sassari, Edes, 1995);
Paese d’ombre, Milano, Mondadori, 1972 (n. e. “Oscar", 1975; Nuoro, Ilisso, 1998).