Nello stesso numero di “Micropolis” (febbraio 2008) in cui è apparso l’articolo di Maurizio Mori riportato in “Contributi” è stata pubblicata una segnalazione del carteggio Capitini-Binni pubblicato da Carocci (2007). La riproduciamo.

Aldo Capitini Walter Binni, Lettere 1931-1968, a cura di Lanfranco Binni e Lorella Giuliani, Roma, Carocci editore, 2007.

Scrive Walter Binni nel 1989 ricordando su “Linea d’Ombra” Aldo Capitini: “Questa storia di una amicizia e un discepolato (con molte varianti, ma che particolarmente ora mi si affaccia nella sua profondità al di là dei dissensi) ha inizio nel ’31 […] e finisce con la sua morte (ma idealmente e in maniera struggente con l’ultimo biglietto parzialmente autografo nell’ottobre del ’68)”, pochi giorni prima della scomparsa.
Le Lettere 1931-1968 ci raccontano questa storia, non da subito ma da quando nel 1946 iniziano le peregrinazioni politiche e professionali di Binni, parlamentare alla Costituente, poi professore a Genova, Firenze, Roma. Un percorso culturale, politico, civile e umano, di profonda amicizia, di affetti, di grandi condivisioni – pure di dissensi – tra il letterato socialista rivoluzionario e il filosofo rivoluzionario non violento. “Un grande impegno civile, su cui il dialogo è particolarmente serrato – scrive Mario Martini nella sua introduzione – per un rinnovamento della cultura e della vita politica in Italia, laico, anticonfessionale e democratico-socialista” che si andava dipanando in una Italia che pur nel dominio e nell’arroganza clerico-moderata, sapeva anche essere severa, partecipe, non corrotta.
Di questa Italia le Lettere 1931-1968 sanno essere espressione, e talora anche cronaca, ove scorrono tante belle figure di una cultura e di una politica socialista e liberalsocialista, spesso non ufficiali e comunque mai facili: “È molto difficile – scrive Binni – salvare ‘il punto rivoluzionario’ e insieme la concretezza”. C’è in questo epistolario tra i due grandi perugini la particolarità del rapporto con la loro città; cui i due corrispondenti daranno più ampia voce in Perugia. Punti di vista per una interpretazione (1947) di Capitini (“Perugia come nuova Gerusalemme da cui inviare il suo messaggio ideale ed attivo” scriverà Walter Binni nella sua prefazione alla ristampa anastatica a cura della Regione dell’Umbria), e in La tramontana a Porta Sole. Scritti perugini ed umbri (2007) di Binni. Sullo sfondo la presenza, forte e decisiva perf l’Umbria e per Perugia, del Pci e dei comunisti.
Si è detto di affetti, anche familiari: si staglia così nelle parole di Binni come pure in quelle di Capitini, netta e preziosa la presenza di Elena Benvenuti, moglie, compagna di vita di Walter Binni.