1940-1945 Richiamato alle armi, partecipa alla breve campagna al confine francese e passa un periodo sul confine jugoslavo, presso Postumia. Alla fine del 1940 è congedato in quanto insegnante all'Università per Stranieri di Perugia. Nel 1942 consegue la libera docenza in letteratura italiana e tiene un corso libero all'Università di Pisa. Nello stesso anno muore la nonna paterna, Elena Degli Azzi Vitelleschi. Non aderisce, come la maggior parte dei liberalsocialisti, al Partito d'Azione; aderisce invece, nel 1943, al ricostituito Partito Socialista di cui diventa dal 1944 uno dei principali organizzatori in Umbria. Dopo la Liberazione di Perugia fa parte della giunta comunale. Nel 1945 nasce il secondo figlio, Lanfranco. Dal 1941 collabora alle riviste "Primato", "L'Italia che scrive", "Civiltà moderna". Nel 1942 ha pubblicato un'antologia ariostesca presso l'editore Sansoni di Firenze e il volume Vita interiore dell'Alfieri presso l'editore Cappelli di Bologna. Dal 1943 dirige, con Ernesto Codignola e Ranuccio Bianchi Bandinelli, la rivista "La Nuova Italia" di Firenze. Nel 1945 tiene un corso su Leopardi all'Università per Stranieri di Perugia, dal quale nascerà nel 1947 La nuova poetica leopardiana.
 
1946 E' eletto deputato all'Assemblea Costituente per la circoscrizione Perugia-Terni-Rieti. Alla Costituente è tra i protagonisti, insieme con Piero Calamandrei, Concetto Marchesi, Tristano Codignola, della lunga battaglia sugli articoli 27 e 28 della Costituzione (che poi diverranno gli articoli 33 e 34 nel testo definitivo) fra sostenitori della scuola pubblica e sostenitori della scuola privata. Negli anni successivi è tra i promotori dell'"Associazione di difesa e sviluppo della scuola nazionale" e poi dell'"Associazione di difesa e sviluppo della scuola pubblica" (ADESPI) cui collaborerà fin verso il 1970 con Carlo Ludovico Ragghianti, Tristano Codignola e Lucio Lombardo Radice. Cura L'Ottocento in Scrittori d'Italia di W.Binni, N.Sapegno, G.Trombatore (La Nuova Italia, Firenze).
 
1947 Dopo la scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini, rimane indipendente, promuovendo con Ignazio Silone l'"Unione Socialisti Indipendenti". Pubblica contemporaneamente Preromanticismo italiano (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli), ampio e innovativo studio di metodologia comparatistica sulle fonti straniere del preromanticismo italiano, Metodo e poesia di Ludovico Ariosto (D'Anna, Firenze) e La nuova poetica leopardiana (Sansoni, Firenze) che, riprendendo motivi abbozzati fin dalla tesina del 1934 discussa con Attilio Momigliano, rappresenta quella che per consenso generale segnerà una vera e propria svolta critica nell'interpretazione della poetica leopardiana.
 
1948 Alla fine dei lavori dell'Assemblea Costituente, nella cui ultima seduta del 31 gennaio commemora a nome dell'intera Assemblea la morte di Gandhi, abbandona l'attività parlamentare e vince un concorso universitario per una cattedra di letteratura italiana. E' chiamato alla cattedra della Facoltà di Lettere dell'Università di Genova, dove insegnerà fino al 1956.
 
1949 Cura un'edizione di Giornali e lettere di Vittorio Alfieri, presso l'editore Einaudi.