Da due lettere di Eugenio Montale (6 novembre 1936 e 16 ottobre 1950)

Le due lettere, la prima su carta intestata della direzione del Gabinetto G. P. Vieusseux di Firenze, la seconda su carta intestata de "IL NUOVO Corriere della Sera", riprodotte parzialmente per ragioni di copyright, sono inedite e fanno parte dell'Archivio del Fondo Walter Binni.

6 nov. 1936

Caro Binni,
voglia scusare il breve ritardo. Le ho mandato dei bollettini. I cataloghi sono in vendita a prezzi vari, e costituiscono dei "veri" volumi; ma non sono recenti. Quale le interessa? (…)
Ho letto con vivo compiacimento la Poetica del Decadentismo. Dia un'occhiata alla rivista nuova di Carocci e Noventa e vedrà a che punto può arrivare anche oggi lo spirito reazionario.
Mi creda con cordiale simpatia
suo aff.mo

Eugenio Montale

16 ottobre 1950

Caro Binni,
la tua lettera (una delle poche che mi siano pervenute in questa occasione) mi ha fatto un grande piacere. Sono rimasto un po' bambino e mi fa un certo effetto che un 'professore universitario' mi testimoni tanta stima. Si vede che non so liberarmi da un grande rispetto per la cultura ufficiale!
Io ben difficilmente potrò venire a Lucca prima della prossima primavera, e nemmeno son certo di questo… Il tema sarebbe 'Poeta suo malgrado', pasticcio autobiografico e pretesto per recitare qualche poesia.
L'ho già fatto in Svizzera e a Torino. Ho debuttato molto tardi come 'dicitore' e provo sempre molta vergogna. Le 47 poesie le pubblicherò più in là, magari aumentate. E' verosimilmente il mio ultimo libro e ci terrei che non fosse inferiore agli altri due. Oggi però mi sento lontanissimo da ogni interesse poetico, e ciò mi dà un certo spavento perché altri attacchi alla vita non ne ho. (…)
Credimi, caro Binni, con affetto
Il tuo

Eugenio Montale