da Italo Viola, Critica letteraria del Novecento (gli studi dello stile e della poetica), Mursia, Milano 1969


Dal capitolo "Walter Binni".

La prima definizione della "poetica" si legge nell'introduzione dello studio sul decadentismo: è l'incipit del primo volume, e indica "essenzialmente" la "consapevolezza critica che il poeta ha della propria natura arttistica", l'"ideale estetico", il "programma" del poeta, "i modi secondo i quali si propone di costruire". Questa definizione assomma fatti essenzialmente culturali: volta, nello stesso proporsi, allo studio dei poeti, ritaglia nella realtà, diciamo pure nel "quadro storico", una natura letteraria: letteraria nel senso più ampio, è, ovviamente, la natura artistica di cui il poeta ha consapevolezza, letterari il programma e i modi operativi, letterarie le forme di cui si riveste l'ideale estetico. Beninteso che seguitiamo a parlare della "poetica", perché non vogliamo dire plateali ovvietà, come che letteraria è l'opera degli scrittori: vogliamo invece dire che la prima definizione di poetica elaborata dal Binni mette la poesia in rapporto con la storia attraverso lo spessore di questa che a quella è più prossimo, si dica pure che lo studio si applica a una materia contigua alla poesia, agli spazi superficiali della storia. S'intenda questo aggettivo, superficiali, in senso puramente morfologico. E' convenzione degli studiosi di psicologia rappresentare la psiche come una costruzione conica con molti piani sotterranei: i pochi emergenti sono quelli della vita cosciente, il subconscio e l'inconscio sono i piani affondati nelle cavità della terra. Si rappresenti con simile immagine anche la storia di un'attività e di un atto. Più vicini alla poesia, in evidenza, saranno gli atti culturali, "grammaticalmente isolabili": ideale estetico, programma e modi operativi. Orbene la definizione di poetica del Binni abbraccia ora i piani della coscienza che stanno in superficie: i piani della "consapevolezza critica"; e abbraccia i piani della storia corrispondenti: quelli morfologicamente contigui al valore. A parte i riferenti di subconscio ed inconscio, l'immagine ci pare efficace, anche perché consente di arguire uno sviluppo e un approfondimento della nozione e del metodo, o, in altri termini, non lascia supporre nel progresso superamenti o revisioni e smentite più o meno estese, centrali o marginali. Ci pare che la situazione sia proprio questa: il Binni ora vede il lavoro e la materia in una prospettiva, e avanza in questa prospettiva; naturalmente quello che tace o non rileva costituisce un limite obiettivo del suo lavoro; ma quello che dice e pone in evidenza non è astratto o irrelato: afferma, già nel porsi, parti e strutture lasciate in ombra: come particolare struttura o membro vivente, afferma in sé l'organismo che non si vede. Il progresso del metodo e del lavoro del Binni sarà soprattutto un collocare nella luce ciò che era nascosto, sotterraneo, un fare esplicito l'implicito, appunto un approfondire e uno sviluppare: che è praticamente incominciare e crescere nella "consapevolezza critica" o generare e maturare nella critica la coscienza di se stessa. Ora il limite contingente quanto naturale del lavoro che si fa discorso consiste soprattutto nel non vedere e quindi nel tacere e nel non realizzare alcune possibilità che appartengono al metodo essenzialmente, nel non distendere tutte le strutture del lavoro. Ma la situazione contraria sarebbe speciosa: la critica è ricerca che si fa giudizio e coscienza, se si vuole è modo di progredire nella conoscenza, "metodo", appunto: non è mai certezza totale, si oppone per natura all'immobilità del teorema filosofico e al dogmatismo. Tutta la storia della critica italiana dopo Croce può anche essere intesa come una storia di reazioni ed opposizioni alla fissità del sistema, che si oppone, senza tuttavia poterla negare, alla critica come continuo conoscere, e fonda la critica come teoresi, la quale si compie sostanzialmente e in modo definitivo nel giudizio di valore, cui seguono, ma non necessariamente, i momenti e i modi pedagogici della descrizione e spiegazione. Il Binni stesso asserisce che in quel suo primo volume si trovano le premesse del suo "successivo svolgimento"; noi prendiamo il discorso come ci pare che il Binni lo pensi nel pronunciarlo: alla lettera. Conosciamo lo sviluppo della nozione di poetica e dello studio, e ci pare che sia contenuto come possibilità nella prima enunciazione dell'una e nel primo aspetto o modo dell'altro.
In una pagina della dichiarazione metodologica più recente - che è anche la più costruita e l'unica fatta dal Binni al di fuori delle occasioni del lavoro e quindi non è momento chiarificatore e organizzatore di una ricerca, ma ripensamento di tutto il lavoro e del metodo - leggiamo una definizione rielaborata, per la quale la poetica si presenta come il "connettivo" che "raccoglie e commuta in coscienza, volontà e direzione artistica, la complessa vita personale-storica dei poeti e le spinte tensive vitali e culturali delle varie epoche letterarie". Anche la parola "dichiarazione" va presa alla lettera: nelle pagine è un continuo chiarire le strutture e i risultati del lavoro, così che anche il discorso definitorio continuamente varia e si arricchisce, mettendo a fuoco ora un aspetto o momento ora un altro. Insomma nella "dichiarazione" la nozione e il metodo sono guardati e interpretati da più punti prospettici: e accanto alle proposizioni definitorie sopra riportate ne potremmo mettere molte altre, lette in altre pagine dello scritto. Ma per ora ci basta la citazione fatta: rechiamo le proposizioni di questa in raffronto con quelle della prima definizione per fermare un'idea, sia pure approssimativa, del senso e delle misure assunte dallo "svolgimento". Si è compiuta una penetrazione della materia, tutte le dimensioni su cui opera la ricerca sono ingrandite, è ampliato lo spazio di questa e della conoscenza, è cresciuto e si è addensato lo spessore della storia connesso da un "vivo rapporto" con la poesia; insomma, lo schema dell'attività è più ampio e articolato: ma alcune sue linee continuano lo schema del primo lavoro, e le altre, quelle nuove, partono da punti compresi in questo schema. Il movimento dello studio, e del discorso metodologico che man mano lo riflette, dalle dimensioni culturali e storico-letterarie a quelle storico-sociali, il distendersi del metodo ad esplorare una materia sempre più vasta e più ricca comportano naturalmente innovazioni e correzioni: di fatto il primo schema ne ha subito. Ma ogni correzione e innovazione è maturata e si è determinata proprio come un aspetto dello sviluppo metodico: in prospettive più ampie alcuni luoghi e punti di riferimento rientrano in ombra, altri emergono e adunano e organizzano la ricerca, gli stessi problemi si presentano sotto nuovi aspetti. Quel che si vuol dire è che la correzione o l'innovazione si compie sempre per una naturale crescita del metodo nelle strutture e nelle possibilità operative, parallela al crescere dell'esperienza - come materia, come conosciuto e specialmente come forma, come conoscere - e parallela al crescere della consapevolezza critica: il metodo ha uno sviluppo e una storia, e presenta anche qualche aggiustamento e correzione opportuna, ma le istanze e le ragioni che l'hanno fondato non ricevono smentite, anzi si approfondiscono e si accertano in una organizzazione sempre più robusta e articolata del lavoro. A nostro parere il primo volume contiene "in nuce" lo studio di poetica del Binni: non nella forma di un discorso sull'essenziale o di un "progetto" dell'essenziale - non leggiamo infatti le pagine della ricerca storico-letteraria come applicazioni esemplari, intenzionate o meno, dei postulati teorici e delle enunciazioni metodologiche -, ma in concreto, come momento storico, come atto iniziale e fondazione. La ricerca è "in nuce" non nella sfera riflessa delle sintesi o delle proposte, ma nella realtà, che è rappresentata dal tessuto e dalle strutture embrionali di quel primo studio: nella concreta e parziale forma assunta per prima, nell'aspetto primamente prodotto, è sostanzialmente contemplata per intero.