Una lettera a Eugenio Montale (5 giugno 1972)

Il 5 giugno 1972 Walter Binni scrive a Montale una lettera con cui lo ringrazia per la copia con dedica del Diario del '71 inviatogli dal poeta a Natale del 1971.

Lido di Camaiore, 5 giugno 1972

Caro Montale,
come scusarmi dell'enorme ritardo con cui ti ringrazio dell'invio di Diario del '71 e della dedica affettuosa, graditissima?
Il fatto è che le cose più care si rimandano tanto più a lungo delle faccende che non impegnano affetto e attenzione. E il tuo ultimo volume l'ho letto e riletto tante sono le implicazioni, tanti i suggerimenti che comporta in un ammiratore schietto e disinteressato (e cioè dunque "interessatissimo"!) della tua poesia, che è al centro, sempre, della mia riflessione sulla poesia contemporanea e sulla poesia tout court (insieme, lo sai, a quella di Leopardi, di Holderlin, di Vigny e di pochi altri maestri-compagni della mia vita modesta, ma inquieta: sì che potrei ripetere, scusandomi dell'avvicinamento, "mai fu gaio - né savio né celeste il mio saper".
Penso che nella nuova edizione, in lenta preparazione, del mio libretto Poetica, critica e storia letteraria utilizzerò molto il tuo Diario '71 sia per le pagine che in quella proposta metodologica dedicavo a te sia in generale per certe mie osservazioni sulla poesia e sui poeti (Il poeta, Positivo e Negativo, La mia musa, Lettera a Malvolio, Il dottor Schweitzer) e sull'intervento storico della poesia.
Insomma, il mio profondo interesse per la tua opera è sempre sollecitato da quanto pubblichi anche se le tue posizioni pratico-politiche (il tuo passaggio al gruppo senatoriale liberale) sembrano voler dar ragione (e certo, permetti, me ne dispiace) alle diagnosi del mio allievo Umberto Carpi, ma per me in un modo che va inteso in maniera tutta particolare, a suo modo intraducibile in "immediate" relazioni ed equazioni vita-poesia, ideologia-poesia.
Se non ti darò troppa noia, una volta che sia sicuro di trovarti al Senato, ti cercherò lì e ti verrò a fare qualche domanda anche su punti dolenti della posizione civile cui sopra accennavo: certo tu seguiti a rispondere con la tua poesia (e ciò è quello che più importa), ma sarò lieto se mi permetterai di essere con te - in un colloquio amichevole - anche un po' indiscreto e non illegittimamente interessato a qualche spiegazione tua; dato che non condivido l'opinione di un vecchio storico, Roberto Cessi, il quale a proposito del Foscolo e delle sue posizioni politiche affermava, senza ombra di dubbio: "xè un poeta; el pol dir, el pol far quel che vol, no m'interessa…"
Scusami per questa anticipazione di un interrogatorio (?) che - se ti infastidirà - potrà non aver luogo e prendilo per quel che è più veramente: prova di un interesse profondo di un tuo ammiratore, studioso ed amico.
Ancora grazie e saluti ed auguri affettuosi
dal tuo

Walter Binni