Tracce per una biografia

In questo spazio del sito iniziamo a ricostruire il percorso biografico di Walter Binni, con alcune prime indicazioni da integrare progressivamente con altri dati che potranno anche essere segnalati da suoi interlocutori e testimoni. Nei prossimi mesi inizieremo ad aprire "finestre di approfondimento" sui momenti centrali della biografia di Binni: il periodo dell'attività clandestina antifascista e del "liberalsocialismo" in rapporto con Aldo Capitini e Guido Calogero, l'esperienza dell'Assemblea Costituente, l'attività a fianco del movimento degli studenti nel 1961 all'Università di Firenze e nel 1966 all'Università di Roma in seguito alla morte dello studente Paolo Rossi. "Finestre di approfondimento" saranno via via dedicate ai principali interlocutori del percorso esistenziale e critico di Binni; cominceremo, in ordine cronologico, con Celestina Agabiti (la madre), Attilio Momigliano, Luigi Russo e Aldo Capitini.

a cura di Elena, Francesco e Lanfranco Binni
 
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1910
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1930
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1950
1960
1970
1980
1990
2000
1913 Walter Binni nasce il 4 maggio a Perugia, in Via della Cupa 1, nel centro storico. Discende da antiche famiglie umbre, marchigiane, romagnole e toscane. Il padre Renato, farmacista, è nato a Camerino, da Pietro, di Camerino, di origine borghese terriera e poi farmacista dal 1899, e dalla marchesa Elena Degli Azzi Vitelleschi, di Perugia. La madre Celestina Agabiti è nata a Pesaro, da Francesco, di Rimini, e da Vincenza Barugi-Vitelleschi, di Foligno. L'antica famiglia aristocratica dei Degli Azzi è di origine aretina ed è documentata dal XIV sec.; ai primi decenni del XIX sec. risale il ramo perugino-folignate dei Degli Azzi-Vitelleschi; il marchese Giustiniano Degli Azzi Vitelleschi (1818-1874), giurista, professore di diritto canonico all'Università di Perugia, cattolico reazionario, è uno dei cinque nobili umbri che giurano fedeltà a Pio IX dopo la repressione pontificia del 20 giugno 1859. Alla fine del XIX sec. il patrimonio dei Degli Azzi Vitelleschi è disperso. Di origine aristocratica sono anche le famiglie Barugi, di Foligno, e Agabiti, di Rimini. Risale al XV sec. la famiglia folignate dei Barugi, rappresentata nel XIX sec. da Girolamo, sindaco della città dopo l'Unità d'Italia, liberale e capo riconosciuto della massoneria umbra, scomunicato dal vescovo di Foligno per aver proibito una processione. Appartiene alla famiglia riminese degli Agabiti Francesco, combattente garibaldino a Mentana e a Bezzecca, poi tenente dell'esercito "sardo", congedato dopo la laurea in legge a Bologna e quindi segretario comunale a Pesaro per poi ritirarsi a Roma, dove muore nel 1914. Francesco Agabiti ha due figli: Celestina e Augusto, teosofo e scrittore (cfr. Dizionario biografico degli italiani), che muore nel 1918.

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1923-1931 Frequenta il ginnasio e il liceo classico "Annibale Mariotti" di Perugia (nel 1930 partecipa ad un premio "virgiliano" indetto dal Liceo Cicognini di Prato con un lungo scritto sui personaggi dell'Eneide e sulla figura dell' "eroe" come antagonista dell'esistente, parzialmente pubblicato nello stesso anno) dove consegue la maturità con una commissione presieduta da Guido Mazzoni, che lo invita a partecipare al concorso della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il segretario della Normale, Aldo Capitini, gli comunica che è risultato primo tra i concorrenti.

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1931-1935 Frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa e, nei corsi interni della Scuola Normale Superiore diretta da Giovanni Gentile le lezioni di Attilio Momigliano, Luigi Russo, Matteo Marangoni, Giuseppe Saitta, Giorgio Pasquali, Mario Casella e, presso la Facoltà di Scienze Politiche, Ugo Spirito. Nel 1934 discute una tesina sull'ultimo Leopardi, Linea e momenti della poesia leopardiana, con Attilio Momigliano. Nel 1935 discute la tesi sulla poetica del decadentismo con Luigi Russo; nell'estate frequenta un trimestre all'Università di Heidelberg. Fin dal 1931 è amico di Aldo Capitini, segretario della Normale, espulso nel 1931 per aver rifiutato la tessera del Partito Nazionale Fascista, di Claudio Baglietto, esule in Svizzera nel 1933 per antifascismo, di Carlo Ludovico Ragghianti, Claudio Varese, Giuseppe Dessì, Delio Cantimori e, più tardi, di Mario Manacorda, Aldo Borlenghi, Arsenio Frugoni, Tristano Bolelli, Aurelio Roncaglia. Fra i compagni di letteratura italiana, Marcello Turchi, Vittore Branca, Giovanni Getto. Dal 1934 inizia un'intensa attività di collaborazione a riviste letterarie e culturali: "Il Campano" di Pisa (particolarmente rivelatore del suo crescente impegno politico un saggio sulla Germania hitleriana e i rapporti con la tradizione culturale tedesca), "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", "La Nuova Italia" di Firenze. Dal 1933 fa parte del gruppo di giovani che a Perugia, intorno ad Aldo Capitini, sta sviluppando posizioni antifasciste.
 
1936 Dopo un periodo di perfezionamento alla Scuola Normale Superiore, durante il quale tiene un corso come supplente di Luigi Russo, vince una cattedra di italiano e storia negli Istituti Tecnici Superiori e frequenta la Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria a Moncalieri; a Torino conosce Leone Ginzburg e Cesare Pavese. Per volontà di Luigi Russo e di Giovanni Gentile, la sua tesi La poetica del decadentismo italiano (poi pubblicato successivamente con il semplice titolo La poetica del decadentismo anche per i numerosi raccordi comparatistici all'intero contesto europeo del fenomeno decadentistico) viene pubblicata dall'editore Sansoni di Firenze; eccezionale correttore delle bozze vuole essere Giorgio Pasquali. Il volume provoca un'ampia discussione sui maggiori giornali e fra i maggiori critici (Attilio Momigliano, Alfredo Gargiulo, Sergio Solmi, Gianfranco Contini, Enrico Falqui ecc.) e duri attacchi, per ragioni politiche, da parte di Camillo Pellizzi sulla rivista "Leonardo" e da parte di "Libro e Moschetto", organo nazionale dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti). Inizia la collaborazione con la rivista "Letteratura". Partecipa alla creazione di un comitato antifascista a Perugia e, con Aldo Capitini e poi con Guido Calogero, alla fondazione dei gruppi liberalsocialisti, aderendo alla posizione di Capitini ("massima libertà sul piano giuridico e culturale e massimo socialismo sul piano economico"). Inizia un'intensa attività di collegamento tra gruppi antifascisti di varie città italiane. Inizia la collaborazione alla rivista "Leonardo".
 
1937 E' ufficiale a Osoppo e a Bolzano. Inizia la collaborazione alla rivista "Letteratura" di Firenze. In questo anno inizia a svolgere un'intensa attività di propagandista e organizzatore dell'antifascismo liberalsocialista, a Perugia, Pisa, Lucca, Torino, Vicenza, Pavia, Milano (dove incontrerà Benedetto Croce), Bolzano, Firenze, Roma. Per questa sua intensa attività, che si protrarrà fino alla Liberazione, sarà ricordato fra i più attivi "commessi viaggiatori della cospirazione" antifascista (G.De Luna, Storia del Partito d'Azione, Milano 1982). In questo stesso periodo Perugia diventa uno dei centri dell'antifascismo, soprattutto per la presenza di Capitini; a Perugia si incontrano rappresentanti di rilievo dell'antifascismo e del liberalsocialismo italiano: Ugo La Malfa, Cesare Luporini, Omodeo, De Ruggero, Banfi, Flora, Bobbio, Buonaiuti, Marchesi, Pepe, Fiore, Russo, Calamandrei, Pancrazi, Morra, Antoni, Fortini, Giaime Pintor, Lombardo Radice, Corsini e tanti altri.
 
1938 Insegna italiano e storia all'Istituto Tecnico "Bordoni" di Pavia; a Milano conosce Elio Vittorini, Giansiro Ferrata, Luciano Anceschi, Giulio Preti, Antonio Banfi, Ferruccio Parri, Francesco Flora. Muore il nonno paterno. Pubblica presso l'editore Vallecchi di Firenze un commento alle Odi del Parini.
 
1939 E' comandato all'Università per Stranieri di Perugia. Sposa Elena Benvenuti, di Lucca, conosciuta nel 1933 all'Università di Pisa; Elena discende da antiche famiglie aristocratiche di Lucca, i Bernardini, e di Volterra, i Sensi Contugi. Alla fine dell'anno muoiono la madre, Celestina Agabiti, e la nonna materna, Vincenza Barugi Vitelleschi; nasce il figlio Francesco.



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1940-1945 Richiamato alle armi, partecipa alla breve campagna al confine francese e passa un periodo sul confine jugoslavo, presso Postumia. Alla fine del 1940 è congedato in quanto insegnante all'Università per Stranieri di Perugia. Nel 1942 consegue la libera docenza in letteratura italiana e tiene un corso libero all'Università di Pisa. Nello stesso anno muore la nonna paterna, Elena Degli Azzi Vitelleschi. Non aderisce, come la maggior parte dei liberalsocialisti, al Partito d'Azione; aderisce invece, nel 1943, al ricostituito Partito Socialista di cui diventa dal 1944 uno dei principali organizzatori in Umbria. Dopo la Liberazione di Perugia fa parte della giunta comunale. Nel 1945 nasce il secondo figlio, Lanfranco. Dal 1941 collabora alle riviste "Primato", "L'Italia che scrive", "Civiltà moderna". Nel 1942 ha pubblicato un'antologia ariostesca presso l'editore Sansoni di Firenze e il volume Vita interiore dell'Alfieri presso l'editore Cappelli di Bologna. Dal 1943 dirige, con Ernesto Codignola e Ranuccio Bianchi Bandinelli, la rivista "La Nuova Italia" di Firenze. Nel 1945 tiene un corso su Leopardi all'Università per Stranieri di Perugia, dal quale nascerà nel 1947 La nuova poetica leopardiana.
 
1946 E' eletto deputato all'Assemblea Costituente per la circoscrizione Perugia-Terni-Rieti. Alla Costituente è tra i protagonisti, insieme con Piero Calamandrei, Concetto Marchesi, Tristano Codignola, della lunga battaglia sugli articoli 27 e 28 della Costituzione (che poi diverranno gli articoli 33 e 34 nel testo definitivo) fra sostenitori della scuola pubblica e sostenitori della scuola privata. Negli anni successivi è tra i promotori dell'"Associazione di difesa e sviluppo della scuola nazionale" e poi dell'"Associazione di difesa e sviluppo della scuola pubblica" (ADESPI) cui collaborerà fin verso il 1970 con Carlo Ludovico Ragghianti, Tristano Codignola e Lucio Lombardo Radice. Cura L'Ottocento in Scrittori d'Italia di W.Binni, N.Sapegno, G.Trombatore (La Nuova Italia, Firenze).
 
1947 Dopo la scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini, rimane indipendente, promuovendo con Ignazio Silone l'"Unione Socialisti Indipendenti". Pubblica contemporaneamente Preromanticismo italiano (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli), ampio e innovativo studio di metodologia comparatistica sulle fonti straniere del preromanticismo italiano, Metodo e poesia di Ludovico Ariosto (D'Anna, Firenze) e La nuova poetica leopardiana (Sansoni, Firenze) che, riprendendo motivi abbozzati fin dalla tesina del 1934 discussa con Attilio Momigliano, rappresenta quella che per consenso generale segnerà una vera e propria svolta critica nell'interpretazione della poetica leopardiana.
 
1948 Alla fine dei lavori dell'Assemblea Costituente, nella cui ultima seduta del 31 gennaio commemora a nome dell'intera Assemblea la morte di Gandhi, abbandona l'attività parlamentare e vince un concorso universitario per una cattedra di letteratura italiana. E' chiamato alla cattedra della Facoltà di Lettere dell'Università di Genova, dove insegnerà fino al 1956.
 
1949 Cura un'edizione di Giornali e lettere di Vittorio Alfieri, presso l'editore Einaudi.

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1952 Muore Attilio Momigliano, suo primo e mai dimenticato maestro. Partecipa alla fondazione del Partito Socialista Unitario e ne esce quando questo raggruppamento confluisce nel PSDI. Promuove una formazione di "socialisti senza tessera".
 
1953 Assume la direzione della rivista "La Rassegna della letteratura italiana", fondata a Pisa nel 1893 da Alessandro D'Ancona. Cura l'edizione critica del Giacomo Leopardi di Francesco De Sanctis, per l'editore Laterza.
 
1955 Pubblica sulla rivista "Perugia" il saggio Il XX giugno nel Risorgimento italiano.
 
1956 E' chiamato alla Facoltà di Magistero dell'Università di Firenze, dove succede a Francesco Maggini.
 
1957 Pubblica il volume Foscolo e la critica, per la casa editrice La Nuova Italia.
 
1958 E' chiamato alla Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze, dove succede a Giuseppe De Robertis. Aderisce al PSI.

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1960 Pubblica sulla "Rassegna della letteratura italiana" il saggio Poetica, critica e storia letteraria, che svilupperà nel volume omonimo del 1963, e presso Einaudi Carducci e altri saggi.
 
1961-1962 Nel 1961 muore Luigi Russo. Partecipa, accanto agli studenti, ai primi movimenti di contestazione universitaria che culminano con le dimissioni del rettore dell'Università di Firenze; a questi avvenimenti dedica lo scritto L'agitazione universitaria a Firenze, pubblicato sulla rivista fiorentina "Il Ponte". Dal 1961 al 1964 tiene un seminario di Storia della critica alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
 
1963 Pubblica il volume Poetica, critica e storia letteraria, presso l'editore Laterza; una polemica universitaria con Roberto Longhi per una questione di organizzazione accademica coinvolge il volume, oggetto di attacchi pretestuosi e volgari dall'ambiente longhiano, cui Binni risponde con un duro scritto pubblicato sulla rivista "Il Ponte", dal titolo Costume e cultura; la polemica si sviluppa a livello nazionale, provocando un ampio dibattito sul quotidiano "Paese Sera", dove Binni pubblica lo scritto Storicismo e pettegolezzi. E' eletto "socio corrispondente" dell'Accademia Nazionale dei Lincei nella categoria dei critici di arte e di poesia. Muore il padre Renato.
 
1964 E' chiamato alla Facoltà di Lettere dell'Università di Roma.
 
1965 Pubblica il saggio Michelangelo scrittore, presso Einaudi.
 
1966 Partecipa all'occupazione dell'Università di Roma dopo la morte per opera di squadracce neofasciste dello studente socialista umbro Paolo Rossi, di cui pronuncia il discorso funebre sul piazzale della Minerva di fronte ad un immenso pubblico di studenti, poi pubblicato sulla rivista "Mondo operaio" con il titolo Omaggio a un compagno caduto; è decisivo nel costringere alle dimissioni il rettore Ugo Papi, colpevole di collusione con i neofascisti. A questi avvenimenti dedica lo scritto Le giornate romane, pubblicato sulla rivista "Il Ponte". In occasione delle onoranze a Eugenio Montale per il 70° compleanno, pronuncia a Firenze il discorso ufficiale; la sua relazione di amicizia con Montale risale agli anni '30.
 
1967 Pubblica, con la collaborazione di Riccardo Scrivano, il volume Problemi critici della letteratura italiana, presso la casa editrice D'Anna.
 
1968 Pubblica i volumi Il Settecento letterario in AA.VV., Storia della letteratura italiana, diretta da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, presso l'editore Garzanti, e Ludovico Ariosto, presso la casa editrice ERI. In collaborazione con Natalino Sapegno pubblica la Storia letteraria delle regioni d'Italia, per Sadea-Sansoni. Partecipa al movimento universitario e collabora a corsi autogestiti degli studenti. Esce dal PSI in disaccordo con la posizione del partito sulla guerra in Vietnam; collabora con Lelio Basso e si avvicina alle posizioni della sinistra extra-parlamentare, seguendo con particolare attenzione l'elaborazione politica e intellettuale del gruppo del "Manifesto". Muore l'amico fraterno Aldo Capitini, di cui pronuncia il discorso funebre.
 
1969 Cura, con la collaborazione di Enrico Ghidetti, l'edizione di Tutte le opere di Leopardi, per la casa editrice Sansoni; il saggio introduttivo, Leopardi poeta delle generose illusioni e dell'eroica persuasione sarà ripubblicato nel 1973, insieme con altri scritti leopardiani, con il titolo La protesta di Leopardi, presso la stessa casa editrice. Pubblica un volume di Saggi alfieriani, per la casa editrice La Nuova Italia.

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1973 Pubblica La protesta di Leopardi, per la casa editrice Sansoni.
 
1975 Pubblica lo scritto L'antifascismo a Perugia nel periodo di preparazione della Resistenza nella rivista perugina "Cittadino e Provincia".
 
1977 E' eletto socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. I suoi interessi per la cultura globale contemporanea trovano coenferma in due scritti pubblicati sulla rivista "Cinema Nuovo": "Professione reporter" di Antonioni e "Orizzonti di gloria" di Kubrick.
 
1978 Pubblica il volume Settecento maggiore. Analisi della poetica e della poesia di Goldoni, Parini e Alfieri, presso l'editore Garzanti. E' presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni foscoliane, aprendone le manifestazioni con un discorso all'Accademia dei Lincei. Succede a Mario Fubini nella presidenza dell'edizione nazionale delle Opere del Foscolo.

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1981 Pubblica il volume Monti, poeta del consenso, derivato in parte dalle lezioni genovesi dell'anno accademico 1955-1956, presso la casa editrice Sansoni.
 
1982 Pubblica il volume Ugo Foscolo. Storia e poesia, presso Einaudi.
 
1983 Raccoglie i suoi scritti danteschi dal 1955 in poi nel volume Incontri con Dante, per l'editore Longo. Gli viene conferita la cittadinanza onoraria della città di Genova.
 
1984 Rccoglie i suoi scritti perugini e umbri nel volume La tramontana a Porta Sole, pubblicato dalla Regione dell'Umbria.
 
1985 E' pubblicato, a cura di Mario Costanzo, Enrico Ghidetti, Gennaro Savarese e Claudio Varese, il volume Poetica e metodo critico-storico nell'opera di Walter Binni, presso l'editore Bonacci; contiene importanti contributi e testimonianze di protagonisti della scena culturale italiana (Eugenio Garin, Claudio Varese, Roberto Salvini, Guido Aristarco, Danilo Dolci, Sebastiano Timpanaro...) e dei numerosi allievi (Franco Croce, Enrico Ghidetti, Giulio Ferroni, Giovanni Ponte, Maurizio Del Ministro, Rosanna Alhaique Pettinelli, Pino Fasano, Biancamaria Frabotta, Novella Bellucci...); contiene inoltre una bibliografia degli scritti di Walter Binni a cura di Lucia Mastrofrancesco.
 
1987 Pubblica il volume Lettura delle Operette Morali presso l'editore Marietti.
 
1988 Pronuncia a Napoli la lezione Pensiero e poesia nell'ultimo Leopardi, presso l'Istituto Suo Orsola Benincasa. Pubblica sulla rivista "Cinema Nuovo" lo scritto Il messaggio della "Ginestra" ai giovani del ventesimo secolo.

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1992 A causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute, annuncia ai lettori della "Rassegna della letteratura italiana" la necessità di lasciare la direzione della rivista; da questo momento la rivista sarà diretta da Enrico Ghidetti e da un comitato di direzione composto da Franco Croce, Giulio Ferroni, Giorgio Luti, Giovanni Ponte e Gennaro Savarese. Segue con attenzione l'esperienza di Rifondazione Comunista, alla cui organizzazione aderirà criticamente negli anni successivi come scelta di opposizione all'affermazione della destra di Berlusconi.
 
1993 Ripubblica nel volume Poetica, critica e storia letteraria e altri scritti di metodologia, presso la casa editrice Le Lettere, il saggio del 1963 Poetica, critica e storia letteraria con l'aggiunta di altri scritti metodologici anche riferiti alle lezioni di Croce, Donadoni, Momigliano, Russo. Pronuncia una Lezione sulla "Ginestra" all'Università di Roma, in occasione del suo ottantesimo compleanno, che sarà poi pubblicata nel volume Lezioni leopardiane dell'anno successivo.
 
1994 Raccoglie nel volume Lezioni leopardiane, a cura di Novella Bellucci e Marco Dondero, presso la casa editrice La Nuova Italia, le lezioni universitarie del triennio 1964-1967, mai pubblicate, con l'aggiunta della Lezione sulla "Ginestra" del 1993.
 
1995 Pubblica l'edizione completa degli scritti alfieriani in due volumi; Studi alfieriani, a cura di Marco Dondero, presso l'editore Mucchi.
 
1996 Raccoglie gli scritti ariosteschi nel volume Metodo e poesia di Ludovico Ariosto e altri studi ariosteschi, a cura di Rosanna Alhaique Pettinelli, presso la casa editrice La Nuova Italia.
 
1997 Il 2 febbraio rilascia l'intervista "Questa lotta tra vecchio e nuovo" a Eugenio Manca, sul quotidiano "L'Unità". Nella primavera definisce un progetto di volume, Leopardi; per la cui realizzazione si accorda con la casa editrice Editori Riuniti, ma dopo pochi mesi - a causa delle aggravate condizioni di salute - rescinde il contratto. Nell'estate-autunno conclude lo scritto autobiografico Perugia nella mia vita. Quasi un racconto, iniziato nel 1982, che sarà pubblicato postumo nel 1998 a cura dei familiari. Alle stesse esigenze di bilancio esistenziale ed autobiografico risponde la meditazione di letture della prima giovinezza, fra cui quella sempre presente di una poesia di Michelstaedter I figli del mare ("... il porto è la furia del mare..."), stimolata da un insegnante liceale di filosofia a Perugia, Augusto Chiavacci. Muore a Roma il 27 novembre. Tra le sue volontà testamentarie, la donazione della biblioteca e dell'archivio alla Regione dell'Umbria perché siano collocati presso la Biblioteca Comunale Augusta di Perugia.
 
1999 E' pubblicato il volume Poetica e poesia. Letture novecentesche, a cura di Francesco e Lanfranco Binni, con introduzione di Giulio Ferroni, presso la casa editrice Sansoni; secondo un progetto di Walter Binni, raccoglie in tre sezioni ("Poeti e narratori", "La critica letteraria", "Politica e cultura") saggi e interventi già pubblicati precedentemente in volume o su varie riviste ma non ancora raccolti e di difficile reperibilità.

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2000 E' pubblicata nella "Rassegna della letteratura italiana" una Bibliografia delle opere di Walter Binni (1930-1999) di Chiara Biagioli, successivamente ampliata e pubblicata separatamente come n.1 dei "Quaderni della 'Rassegna'", a cura di Enrico Ghidetti, Le Lettere, Firenze 2002.
 
2001 Il 27 novembre è inaugurato presso la Biblioteca Comunale Augusta di Perugia il Fondo Walter Binni che comprende la biblioteca e l' archivio (non ancora trasferito perché in fase di organizzazione).
 
2002 Il 27 novembre è aperto il sito www.fondowalterbinni.it L'icona presente nella home page riproduce in silhouette la figura del pescatore, particolare di una formella della fontana perugina di Nicola e Giovanni Pisano, immagine scelta da Binni per la copertina dell'edizione 1983 del volume La tramontana a Porta Sole. La sigla musicale di apertura del sito è un frammento del quartetto per archi n.11, op.95 di Beethoven. Work in progress, il sito - collegato alla Biblioteca Comunale Augusta di Perugia - sarà gestito, aggiornato e incrementato da una redazione inizialmente composta da Francesco e Lanfranco Binni con la collaborazione di Chiara Biagioli. Contemporaneamente la Regione dell'Umbria promuoverà un "Premio Nazionale Walter Binni", biennale, per tesi di laurea dedicate alla figura e all'opera del critico e all' ambito degli studi di poetica; le tesi premiate da un comitato scientifico composto da Franco Croce, Giovanni Falaschi, Giulio Ferroni, Enrico Ghidetti, saranno pubblicate all'interno di una collana del Fondo Walter Binni. Il Comune di Perugia promuoverà annualmente un "concorso.walterbinni.it" rivolto alle scuole medie superiori della città per la realizzazione di pagine web su momenti, autori e opere della critica binniana, che entreranno a far parte del sito www.fondowalterbinni.it.

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